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La Vita di Franca a Sorano

Franca Piccini è una donna che ama cucinare e che  ha saputo custodire e trasmettere le tradizioni culinarie della sua terra. Nata nel 1943 e cresciuta in un podere nel comune di Sorano, in una famiglia numerosa, 11 persone, tra zii, nonni e nipoti. Da piccola osservava con attenzione le donne della sua famiglia cucinare, non le era permesso aiutare, allora impastava la sfoglia con l’acqua e la terra. La sua passione per la cucina è rimasta viva nel tempo, e ancora oggi, a 82 anni, ogni volta che pensa all'impasto le brillano gli occhi, il suo corpo prende una posizione più eretta e un sorriso le illumina ampiamente il viso, racconta che quando non si sente tanto bene mette su la tavola con la farina per impastare e si sente subito meglio. 

A 22 anni, dopo essersi sposata, ha iniziato a cucinare con sua suocera, ma molte cose le aveva già  imparate guardando le donne della sua famiglia. Ha cucinato per tanti anni alla sagra del paese, preparando tortelli, tagliatelle e gnocchi e fu lei a dare il via alla Scuola di Cucina Soranese, che ha offerto corsi per 8 anni e occasionalmente continua a proporre incontri.


Franca Piccini, nata a Sorano, è una persona molto amata dalla comunità.

Franca racconta di aver avuto l'intuizione di utilizzare la chitarra per tagliare i pici, una pasta tipica della zona, fatta con acqua, farina e un goccio d'olio. In passato, le sfoglie venivano arrotolate, ben infarinate, e poi tagliate con il coltello. Una donna abruzzese che abitava sotto di lei le regalò una chitarra, uno strumento tradizionale usato per tagliare la pasta, e Franca decise di provarla per i pici. La chitarra è costituita da una cornice di legno con fili di acciaio tesi orizzontalmente, simili alle corde di una chitarra, da cui prende il nome. L’impasto di pasta fresca, una volta steso sulla superficie della chitarra, viene delicatamente pressato con un mattarello; la pressione fa sì che l'impasto venga tagliato attraverso i fili, formando strisce sottili e uniformi, tipicamente quadrate, come nel caso degli spaghetti alla chitarra. Da quel momento, tutte volevano una chitarra, e così si fecero spedire 25 pezzi dall'Abruzzo. I pici tagliati con la chitarra venivano più grossi e più belli rispetto a quelli tagliati con la macchinetta, che invece vengono usati oggi, semplificando e velocizzando il lavoro.

Franca  racconta  che suo marito Pacifico è praticamente nato e cresciuto  nel negozio di verdure della sua famiglia, dove ha lavorato per 50 anni e che hanno gestito insieme per 43.  Avevano un orto che Pacifico curava, portando a casa insalata, finocchi, cavolfiore e verza, Franca dice che una volta, la vita era più sana, nonostante avessero poco, forse proprio perchè mangiavano meno e  cibi più genuini, il che favoriva una salute migliore.

Franca, che ha sempre amato cucinare, iniziò a chiedere ricette alle persone che frequentavano il negozio, annotandole su foglietti che poi appendeva. In seguito, pubblicò un libricino con le sue ricette e quelle che aveva raccolto per tanti anni, edito dalla casa editrice millelire di stampa alternativa, con sede a Pitigliano, oggi conosciuta come "Strade Bianche".

Da piccola, Franca ricorda che in inverno si faceva la polenta ogni mattina, spesso con baccalà o carne al buglione, e per lei con il formaggio sopra era buonissima, specialmente quella con la carne di maiale. Per pranzo cucinavano dei piatti in umido: fagioli, cavolfiore, finocchi. La carne veniva mangiata due volte a settimana, mentre a cena c'era pasta o una minestra sostanziosa. La pasta era tutta fatta in casa: pici, tagliatelle (fatte con poche uova e farina), gnocchi, e a volte, quando andavano al paese, compravano la pasta.


Franca ha realizzato un piccolo ricettario con tutte le ricette degli altri Soranesi.

Ricorda che quando si sentiva male le facevano fare colazione con il latte della vacca allungato con caffè d'orzo, e che solitamente d’estate la colazione era pane con tonno, e che la merenda solitamente non si faceva, al massimo potevano mangiare un arancio se c’era.

Quando la società sportiva del paese ha iniziato la sagra del prosciutto  e la festa del tortello, Franca ha sempre partecipato come cuoca, andando la sera dopo il lavoro e la domenica; poi, quando i nipoti, che avevano fondato l'associazione dei giovani capaccioli, hanno organizzato feste nel borgo, Franca andava a cucinare anche lì. Ricordando di essersi divertita moltissimo, racconta che un giorno, per gioco, tirarono una sfoglia lunga più di cinque metri e si misero a fare foto.Franca ha tanti bei ricordi legati alla cucina e alla sua vita trascorsa, e ha ancora molto da offrire a chi desidera imparare. "Si impara guardando," dice, "ma bisogna sapere chi guardare." Ci auguriamo di poterla incontrare presto alla Scuola di Cucina Soranese, per continuare a imparare da lei e custodire così le tradizioni che ha saputo tramandare con tanto amore.


Il ricettario di Franca è stato pubblicato dalla collana Millelire di Stampa Alternativa.

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